Marco, in lutto l’intera comunità cordovadese

Proprio mentre questo numero del Curtis Vadi andava in stampa, è arrivata una notizia tragica, una di quelle che si vorrebbe non leggere mai. Alle 21.20 (ora locale) di venerdì 1 luglio, mentre in Italia erano le 17.20, un commando jihadista composto da sette giovani poco più che ventenni ha fatto irruzione nel caffè ristorante Holey Artisan Bakery, che si trova nell’area di Gulshan, il quartiere diplomatico di Dacca, capitale del Bangladesh. Il gruppo armato ha preso in ostaggio gli avventori del locale, che stavano cenando, uccidendone 20 prima dell’intervento dei corpi speciali bengalesi. Tra le vittime – 9 italiani (5 donne e 4 uomini), 7 giapponesi, 3 bengalesi e un indiano – c’era anche il cordovadese Marco Tondat. Marco, 39 anni, era partito per Dacca il 15 giugno del 2015. Voleva semplicemente lavorare, lasciarsi alle spalle la crisi economica e il precariato. Aveva trovato un impiego come responsabile del controllo di qualità per la Studio Tex Limited, l’azienda tessile fondata e gestita da un altro giovane cordovadese, Filippo Cristante. Sarebbe rientrato in Italia il lunedì successivo per un breve periodo di ferie, per poter riabbracciare la glioletta di 5 anni, mamma Gemma, il fratello Fabio, e un mare di amici. La follia omicida dei terroristi gliel’ha impedito.

La notizia ha suscitato in paese un dolore enorme e una profonda commozione. Un senso di incredulità e ingiustizia ha pervaso l’intera comunità cordovadese. Non si contano le manifestazioni di affetto e vicinanza che i compaesani e l’amministrazione comunale hanno saputo rivolgere alla famiglia di Marco nei giorni successivi. Tanti i bei ricordi rievocati dagli amici, tantissimi i pensieri dedicati, anche attraverso i social network, a un ragazzo buono, volenteroso, con una battuta e un sorriso per tutti, capace di entrare nel cuore di chi lo ha conosciuto bene, che se ne va portando con sé speranze, sogni, progetti, sentimenti. Il Comune di Cordovado ha proclamato il lutto cittadino, esprimendo cordoglio anche per le altre vittime dell’attentato (tra queste anche un altro friulano, Cristian Rossi, imprenditore di Feletto Umberto) e solidarietà alle famiglie. La sera di martedì 5 luglio, in memoria di Marco Tondat si è tenuta una accolata, organizzata dal Comune stesso con la collaborazione delle associazioni locali, alla quale hanno partecipato duemila persone, tra cui i rappresentanti delle istituzioni. Partito dal Municipio, il corteo ha raggiunto il Duomo, dove è stata celebrata una funzione religiosa, prima di tornare nel piazzale della sede municipale. Ha fatto seguito, venerdì 8, una serata di preghiera, mentre nel pomeriggio di sabato 9 sono stati celebrati i funerali da parte del vescovo della diocesi di Concordia – Pordenone, Mons. Giuseppe Pellegrini.

Come ha scritto un grande giornalista e scrittore italiano, “Resta un vuoto e ci vuole tempo perché si colmi; il tempo e la memoria sono i soli rimedi per riempire quel vuoto e riappropriarsi dell ́essenza della persona che improvvisamente è scomparsa”.

La redazione e i collaboratori del Curtis Vadi esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Marco Tondat, e si uniscono al dolore dei familiari.