Sulla Torre in segno di protesta

Teresa Anese, 61 anni è una lavoratrice esodata. Nel 2009 venne, come altri, mobilitata dall’azienda per cui lavorava e accompagnata verso la pensione, alla quale avrebbe avuto diritto a partire da marzo 2012. A soli pochi mesi dalla pensione, con la riforma Monti-Fornero, nota come “salva-Italia”, viene lasciata in quel tunnel buio di incertezze (non solo economiche) che inghiottì insieme a lei migliaia di persone.

Teresa si reca per un anno all’Inps in provincia ma inutilmente, e nel frattempo è costretta a vivere con 190 euro al mese, percepiti in quanto vedova dalla pensione del marito. Ed è cosi che arriva al suo gesto, con il quale denuncia la sua situazione: lunedì 11 febbraio sale sulla torre Nord del castello e, appesi degli striscioni, inizia la sua battaglia contro l’ingiustizia che ha portato molte persone a gesti estremi. Giungono sul posto il sindaco di Cordovado, il quale conosceva già il suo caso e grazie a un fondo di solidarietà la sosteneva con 179 euro mensili, l’assessore alla provincia Alessando Ciriani che promette di aiutare il figlio disoccupato (invalido a seguito di un incidente) che è impossibilitato a trovare un lavoro autonomamente, in quanto sotto tutela delle apposite liste del collocamento.

“Sono stata aiutata – racconta commossa Teresa – da Ferdinando Polegato, dell’Associazione “Il grembiule“, che era presente con me sulla torre. Il sindaco è stato comprensivo e attento. Gli stessi cordovadesi mi sono stati vicini“.

Ma il caso di Teresa è diventato anche un simbolo. Rappresenta tutti coloro che vivono il dramma dello stallo e della delusione, della mancanza e dell’insicurezza. Dopo anni di lavoro, adesso, anche grazie al sostegno dell’Associazione Esodati d’Italia (il cui presidente è un ex dirigente d’azienda, Fabio Marzola), Teresa sa che avrà la pensione tra 3 anni, ma almeno sa qualcosa.

“E’ l’assenteismo del nostro Stato che brucia – spiega – perché se l’ingiustizia c’è sempre stata, questo non significa si debba arrivare a togliere la dignità a chi non fa parte di quelle caste privilegiate che tutti conosciamo”. Ma all’Aria che tira, programma di La7 che la invita come ospite, Teresa ha l’occasione di parlare con Mario Monti, il quale dichiara che questo dramma va risolto subito. E quando la signora Anese ribatte “Vergogna: è una pagina sporca della Repubblica Italiana” il professor Monti non esita a chiosare, concorde: “Una pagina sporca che vive di altre pagine sporche di un governo da 20 anni più o meno precario”.

Alla mia domanda in merito alle elezioni, la quasi pensionata risponde “Spero che in futuro cambi qualcosa. Io personalmente sono apartitica, ma questa è un’Italia che va cambiata”.

E. G.