Il clan “Destino” alla Route Nazionale

Dopo una lunga preparazione, il Clan “Destino” (composto da ragazzi dai 16 ai 20 anni circa) del gruppo scout di Cordovado (Guado 1), assieme a tre ragazzi accolti dal gruppo S. Stino 1, hanno portato a compimento il progetto della Route Nazionale. L’evento nel suo insieme ha coinvolto circa 32.000 scout italiani e diverse personalità di punta del nostro paese – tra cui Papa Francesco e il presidente del consiglio Matteo Renzi – nonché scout di altri paesi e un ingente gruppo di volontari e capi. La Route si è divisa in due parti: la prima, cosiddetta Route Mobile, si è svolta in tutta Italia, dove i Clan provenienti da diversi luoghi si sono riuniti sotto gruppi detti Clan di Formazione. Un Clan per ogni gruppo avrebbe avuto l’impegno di progettare una Route Mobile nel rispettivo territorio. Nel nostro caso il gruppo cordovadese si è incaricato di costruire e guidare la Route dei Castelli, che ha toccato mete come Concordia Sagittaria, Cordovado, Valvasone e Spilimbergo.

La Route dei Castelli ha compreso Clan di altre regioni: Finale Ligure (Liguria), Frattamaggiore (Campania), Pescara (Abruzzo) e Sambuceto (Abruzzo), per un totale di circa 60 persone.

Iniziata il primo agosto, la Route è passata per Cordovado già alla sera del secondo giorno, accolta prima dal gruppo sbandieratori di Cordovado al castello e poi ospitata con calore in villa Mainardi dalla comunità capi e dal MASCI, che ha organizzato una gustosa e molto apprezzata cena tipica. La serata ha coinvolto la comunità intera con la messa itinerante animata dal gruppo. Dopo la mattinata seguente passata nella sede, il gruppo si è spostato a Sesto al Reghena per continuare il percorso. L’entusiasmo dell’accoglienza e della serata ha fatto breccia nei cuori di molti, con alcuni dei momenti più gioiosi e condivisi della Route Mobile.

La seconda parte della Route si è svolta invece nel parco di S. Rossore (Pisa), dove si sono radunati tutti i gruppi di formazione, smistati in diversi quartieri. Questa “Route Fissa” ha richiesto un impegno immenso da parte degli organizzatori, il One Team.

In poco tempo è nata la Città delle tende, dove ognuno ha potuto trovare il proprio spazio, nel rispetto del parco, e nuova gente da conoscere assieme a molte opportunità di confronto. Questa parte è stata il cuore pulsante dell’evento, dove tutti i clan si sono ritrovati nel “Campo del Futuro”.

Tra tutti questi ragazzi, in quattrocento Alfieri, uno scelto in ogni clan di formazione, si sono occupati di scrivere la Carta del Coraggio, il frutto dell’evento: un documento in cui la voce dei giovani si è fatta sentire, ha preso impegni importanti, trattato argomenti delicati alla luce del sole.

Mentre la Carta veniva stipulata, gli altri giovani hanno partecipato e gestito incontri con testimoni e relatori chiamati per l’occasione.

L’evento si è concluso dopo una grande messa con tutti i partecipanti, celebrata dal cardinal Bagnasco. In seguito il discorso di Renzi, la lettura pubblica della Carta del Coraggio, acclamata dalla folla, e il tradizionale alzabandiera in piedi.

Il tutto ha impegnato ben dieci giorni emozionanti, irripetibili e ricchi di sorprese stimolanti. Gli scout cordovadesi sono tornati a casa carichi di esperienze e di speranze nuove, nuove energie da mettere a frutto.

Samuele Deppieri