Carlo Ventoruzzo: una voce verso il cielo

La musica, qualcuno ha detto, è ciò che resta nell’aria dopo che i musicisti se ne sono andati; l’emozione allo stato puro, sfuggente ed effimera per definizione, ma così irresistibile e seducente da spingere l’uomo a cercare di inseguirla, fermarla, almeno per un attimo, nella magia di un ascolto.

Quando Carlo Ventoruzzo diede avvio a questa magnifica avventura, non immaginava certo che lo avrebbe condotto alle porte del cielo.

Il maestro in questione é colui che per ben 60 anni ha dato  onore e lustro alla comunità musicale di Cordovado portandola a valori d’eccellenza.

Il tutto ebbe inizio quando l’entusiasmo di un ragazzino di 13 anni si trasformò in passione dapprima “strimpellando” – come scherzosamente lui stesso
dice – qualche nota sulla tastiera in occasione delle celebrazioni del Rosario, per poi svilupparsi nel divenire stesso, legando insieme curiosità e sapere,
interesse e desiderio fino alla sublimazione della Musa: la Musica Sacra!

La storia del maestro passa attraverso momenti importanti e ci fa piacere ricordarne alcuni che risultano particolarmente densi di significato; in primis nel
1947, nella prima domenica di Quaresima, quando vide la luce la “Schola Cantorum” che fu battezzata da mons. Vittorio D’Alessi, per poi giungere, facendo un salto di qualche anno e di qualche avvenimento, al 1971 quando si costituì, grazie anche a Lino Lello, la beneamata corale “Fogolar”, la cui caratteristica
principale era il cantare in lingua (allora non ancora riconosciuta come tale) friulana.

Carlo Ventoruzzo Curtis Vadi

La corale debuttò nel 1973 per poi far calare il sipario, nel 2004, ritirandosi come una diva affaticata dalle luci della ribalta. Queste sono solo alcune delle perle di una vita che hanno valso a Carlo Ventoruzzo l’onorificenza; conferitagli da Mons. Ovidio Poletto nel 2007 di “Cavaliere di San Silvestro” e che domenica 22 febbraio 2009 sono state portate a conoscenza dei più, che hanno potuto celebrare e rendere merito ad un compaesano che ha l’abitudine di raccontare storie ed emozioni, trascritte sul pentagramma e, fortuna nostra, anche in un libro intitolato “Carlo Ventoruzzo: tra musica, lavoro e tradizioni” che nell’occasione  succitata, ha avuto il piacere di venir presentato con calde parole testimoniate dal  Sindaco Augusto Bertocco e da Lucio Leandrin, autore del libro, che segue passo dopo passo la storia dalla nascita ai giorni nostri, in un intreccio di immagini d’archivio inedite.