Una spugna per regalo

Francesco Leandrin è stato eletto nel giugno 2009 come consigliere comunale di maggioranza e ricopre la carica di Presidente della Commissione Edilizia. Ha 28 anni e, dopo la laurea in Ingegneria Ambientale, lavora attualmente nell’ufficio tecnico della Pontarolo Engineering Spa. Dalle sue parole traspaiono idee chiare e personalità ambiziosa, ma anche piedi per terra e voglia di imparare.

Quando e perché hai deciso di candidarti per l’amministrazione comunale?

“La candidatura mi è stata proposta da entrambi i candidati sindaco, e rientrava in un’ottica di prosecuzione del mio impegno per la comunità dopo l’esperienza di direttore del Curtis Vadi. Ho scelto di candidarmi colla lista civica di Toneguzzo perché da una parte pensavo che fosse la persona giusta, quella che io stesso avrei scelto per guidare il paese, visto l’impegno sempre profuso per Cordovado.

D’altra parte volevo mantenere una sorta di “anonimato” politico e quindi non schierarmi con alcun simbolo. Certamente, essendo all’oscuro di come funzionasse la macchina amministrativa, ero mosso anche da una certa curiosità, sapendo comunque di avere delle responsabilità nei confronti dell’elettorato”.

Argomento di stretta attualità è quello delle scarse opportunità offerte ai giovani nella società e nella politica italiana. A questo proposito come vengono considerate le opinioni e le aspirazioni di un giovane come te all’interno del consiglio comunale?

“Una mia sensazione a caldo, appena eletto con un ampio consenso, fu un certo rammarico per per non aver ricevuto la carica di assessore. A mente fredda, però, ho poi pensato che essendo alla prima esperienza avrei dovuto imparare parecchio e comunque ero ancora inconsapevole di come una simile responsabilità avrebbe potuto incidere sugli impegni della mia vita. Comunque sia all’interno del consiglio i miei interventi sono sempre ascoltati, anche perché cerco sempre di intervenire su ciò di cui ho cognizione. Inoltre pongo spesso domande cui ricevo risposta in maniera esaustiva e pertinente. Quando fui eletto ricordo ancora che Pino Pinni mi regalò una spugna dicendomi: “Francesco devi essere come una spugna: ascolta ciò che ti può far bene ed assorbi quel che ti può servire”. Ancora conservo la spugna e sono convinto di poter apprendere molto da amministratori più esperti di me come Toneguzzo, Bertocco o Innocente”.

Da ingegnere ambientale come commenti i risultati del dossier di Legambiente secondo cui siamo il primo comune in regione per percentuale di raccolta differenziata?

“Quello dei rifiuti è attualmente un settore importante, e credo che ambiente, spazzatura, inquinamento, ed energia saranno i settori trainanti dell’economia del futuro. Perciò è molto importante che anche in un microcosmo come quello di Cordovado spicchino questi aspetti di avanguardia. Questo dona un valore aggiunto al paese ed inoltre denota sia la grande efficacia del messaggio diffuso dall’amministrazione, sia l’intelligenza da parte della comunità nel riceverlo e nell’impegnarsi a compiere i piccoli gesti quotidiani necessari allo scopo”.

Ricoprendo il ruolo di presidente della commissione edilizia ci puoi confermare la politica di limitare le nuove lottizzazioni a quella che sta sorgendo nella zona antistante lo stadio? Questa linea di pensiero può resistere anche ad un cambio di amministrazione?

“Credo che a questo punto il paese sia correttamente dimensionato sia a livello di unità abitative che di servizi offerti al cittadino. Sono dell’idea che sia importante mantenere certi equilibri, per non perdere l’identità di un paese che è valorizzato dalle sue aree verdi, ma anche per evitare pericolosi fenomeni di dissesto idrogeologico. Credo poi che per un’amministrazione locale sia fondamentale una continuità di percorso anche nei cambi di giunta, poiché a causa dei tempi burocratici diversi lavori si protraggono nel corso degli anni”.

A parer tuo in che cosa potrebbe migliorare un paese come Cordovado?

“Bisogna accantonare dissapori, pettegolezzi e protagonismo in certi ambienti dove si lavora per il bene del paese. Le incomprensioni tra le associazioni ed all’interno delle stesse, nonché gli attriti tra le componenti organizzative di manifestazioni come la rievocazione storica, sono situazioni da eliminare in nome della realizzazione collettiva”.

Davide Del Re