La lavorazione industriale del grano

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In Friuli Venezia Giulia ci sono quattro grandi molini industriali: Pordenone, Trivigliano, Trieste e Cordovado. Il mulino di Cordovado fa parte del gruppo “Grandi Molini Italiani” dal 1996, e si occupa di lavorare grano tenero.

Il grano si divide in grano tenero e grano duro: quello duro contiene più proteine di quello tenero ed è utilizzato per la produzione di pasta alimentare e di pane; il grano tenero è utilizzato per la panificazione o la produzione di pasta all’uovo.

Il mulino di Cordovado si trova in via Stazione, nel comune di Sesto al Reghena. È stato fondato nel 1922. Il grano che viene lavorato nel mulino di Cordovado arriva per il 50% dall’Italia e per il restante 50% dalla Francia, dalla Germania e dai Paesi dell’Europa dell’Est. Il grano viene conferito via terra per mezzo di autosilos o di vagoni ferroviari tramite il binario che giunge fino allo stabilimento. La capacità di macinazione del grano è di 400 tonnellate in 24 ore, e la capacità di stoccaggio è di 8.500 tonnellate per il grano e di 3.700 tonnellate per i prodotti finiti.

Vediamo in maggiore dettaglio le fasi di lavorazione del grano effettuate nel mulino. Il grano, appena entra nello stabilimento, viene analizzato in laboratorio per stabilirne le caratteristiche. E

ntra quindi in un silo per la pre-pulitura dei chicchi dai corpi estranei al grano. È interessante che la linea di prepulitura utilizzi anche separatori di tipo magnetico per l’eliminazione di eventuali parti ferrose. Successivamente alla prepulitura, il grano è inviato ai silos di stoccaggio. Passa quindi alla prima e seconda pulitura, utilizzando trasportatori meccanici. In particolare, la prima pulitura separa i semi estranei ed elimina le impurità più piccole. Avviene quindi la fase di macinazione, tramite dei laminatoi (macchine di macinazione a cilindri). In effetti il grano subisce diversi passaggi di macinazione e di vagliatura del prodotto intermedio , fino alla macinazione completa. I sottoprodotti del grano vengono recuperati e stoccati a parte perché da essi si ottengono mangimi per animali. Una volta macinato, il prodotto finito viene stoccato in silos. A questo punto la farina può subire destini diversi: può essere inviata al sistema di caricamento delle autocisterne, oppure essere confezionata in sacchi.

Per approfondire: https://www.regione.fvg.it/rafvg/export/ sites/default/RAFVG/ambiente-territorio/valutazione- ambientale-autorizzazioni-contributi/FOGLIA3/DITTE/ allegati/PN-AIA-75_sintesi_Grandi_Molini_Italiani_Sesto_ al_Reghena.pdf

Lorenzo Marafatto