La “Casa a Nord-Est” del’arch.Cester

Nel famoso romanzo del 1991 “La casa a Nord-Est” di Sergio Maldini (vincitore del Campiello) il personaggio dell’architetto Melita Schuster è stato ispirato ad una “cordovadese” d’elezione (anche se nata a Trieste): l’architetto Maria Antonietta Cester Toso.

É figlia di Giovanni Cester, imprenditore dell’estrazione e lavorazione della ghiaia che proveniva da Noventa di Piave e che a Cordovado aveva spostato l’azienda, dove è anche nata la sorella Rosanna, moglie del noto scienziato Tullio Regge. Maria Antonietta, per gli amici “Toni”, è nata il 1 maggio del 1925 ed attualmente vive a Gonars, dove negli anni ’30 papà Giovanni aveva avviato l’attività di lavorazione della ghiaia che ancora continua, gestita da 3 dei suoi quattro figli.

la casa a nord-estOltre mezzo secolo di professione ai massimi livelli ed uno dei primi architetti-donna ad avviare uno studio da sola.

Nei primi anni ’80 sarà proprio Toni Cester a realizzare la casa a Nord-Est, trasformando un cascinale di campagna di Santa Marizza di Varmo, nei pressi della casa di Elio Bartolini (il Palazzat), nell’affascinante abitazione che è diventato un punto di riferimento culturale della nostra Regione.

L’ architetto Cester-Toso conobbe Sergio Maldini già ai tempi del liceo e del sogno di questa casa a Nord Est cominciarono a parlarne verso fine degli anni ’70. Quando poi lo scrittore acquistò nel 1980 il rustico non ebbe dubbi nell’affidare all’amica Toni la ricostruzione.

L’opera fu terminata nel 1982 e , fino alla scomparsa dello scrittore avenuta nel 1998, ogni estate la casa divenne luogo d’incontro e cenacolo culturale, anche con la “festa del salame”, che la vedova Franca continua tuttora.