Come si formano i fulmini

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Anche a Cordovado in estate spesso assistiamo (come nella scorsa fne di agosto) allo scatenarsi di temporali, che portano con loro vento, pioggia e fulmini. Vediamo proprio il fenomeno impressionante ma spettacolare dei fulmini, cercando di capire come si formano, come si propagano e quali possono essere alcuni semplici consigli di sicurezza.

La causa dei fulmini è oggetto di studio da parte degli scienziati da molti anni. Un fulmine è essenzialmente una gigantesca scarica elettrica, che dipende dall’elettricità statica, ovvero dalle cariche elettriche che si accumulano in una nuvola, anche se ancora oggi non è stato completamente chiarito come una nuvola si carichi di questa elettricità statica. Quasi tutti i fulmini compaiono durante i temporali, tuttavia possono comparire anche durante tempeste di neve, nelle colonne di fumo degli incendi boschivi ed in eruzioni vulcaniche.

Più in dettaglio, il meccanismo del fulmine è questo: l’accumulo di elettricità statica nella nube genera un campo elettrico così forte da riuscire a trasformare l’aria in un conduttore, permettendo il passaggio di carica elettrica dalla nube al suolo o tra nubi. Nel caso di fulmini tra nube e suolo, la carica della nube induce la superficie della terra a caricarsi con una carica di segno opposto ad essa: di solito la nube ha carica negativa e la terra positiva. Lo sbilanciamento di cariche genera il fulmine, in due fasi: nella prima fase scende dalla nube verso il suolo una scarica debole ed invisibile di particelle negative, detta scarica pilota, che forma il “percorso” che permetterà al fulmine di “passare”; nella seconda fase, la carica positiva dalla terra si sposta verso l’alto, formando una scarica “di ritorno”. Quando la scarica pilota incontra quella di ritorno si forma un percorso completo e si ha il fulmine, cioè una fortissima corrente elettrica che sale a velocità fino a 50.000 km al secondo. Questa fortissima scarica riscalda l’aria circostante, causandone una espansione violenta che provoca il tuono.

A livello di sicurezza, tra le altre indicazioni, il National Lightning Safety Institute (Istituto nazionale per la sicurezza sui fulmini) degli Stati Uniti suggerisce: 1) all’aperto evitare l’acqua, le alture, gli oggetti metallici e non stare vicino agli alberi. Se possibile, ripararsi in un edificio o in auto. Se un fulmine colpisce quando si è fuori: accovacciarsi con i piedi vicini e le mani sulle orecchie. Se si è in gruppo, sparpagliarsi; 2) All’interno evitare l’acqua. Stare lontano da porte e finestre. Non utilizzare il telefono. Spegnere e scollegare gli elettrodomestici; 3) sospendere le attività all’aperto fino a 30 minuti dopo l’ultimo tuono o fulmine.

Lorenzo Marafatto