Il magico violino di Angelo Stefanato

Era visibilmente commosso Angelo Stefanato quella sera del 10 maggio 2009, sotto le volte dell’antico Duomo di S.Andrea che aveva frequentato da bambino…. eppure aveva girato tutto il mondo con il suo magico violino. Ma la consegna della cittadinanza onoraria del proprio paese ha toccato il cuore, quasi come una sonata di Paganini. 

Angelo è nato nel 1926 a S.Stino di Livenza e  aveva solo due anni quando la famiglia è arrivata a Cordovado al seguito di papà “Gigeto” (dinamico e sorridente) che aprì la barberia, dove oggi c’è il parrucchiere “da Mauro”. Qui sono nati gli altri tre fratelli ed Angelo, già all’età di quattro anni, ha iniziato lo studio del violino proprio sotto la guida del papà, appassionato dilettante, che a sua volta aveva studiato lo strumento con mons. Marzin, sacerdote ed unico allievo del conte Antonio Freschi. “Dalla mia cameretta, che stava sopra la bottega di papà, – ricorda Angelo – vedevo il parco di villa Freschi ed ascoltavo il canto degli uccelli, mi emozionava molto questa cosa perché sognavo che quelle melodie fossero in qualche modo ancora ispirate a quelle del violino del conte musicista”.

stefanatoFin dall’inizio Angelo dimostrò un talento eccezionale tanto che a soli dieci anni, appena lo ebbe ascoltato, il m° Vittorio Fael lo fece iscrivere nella sua classe al Conservatorio Tomadini di Udine. Ebbe anche la fortuna di essere seguito amorevolmente dalla contessa Eleonora Freschi Sparavieri, nuora del conte Antonio e grande esperta di musica.

Terminati gli studi ad Udine, si iscrisse ai corsi di perfezionamento a Salisburgo con il grande virtuoso del violino Vasa Prihoda che gli predisse un futuro brillante e lo presentò al pubblico del Mozarteum con un concerto solistico, accompagnato dall’Orchestra di Salisburgo. Fu questo evento che lanciò il giovane Stefanato all’attenzione del mondo musicale internazionale.

Vincitore di prestigiosi concorsi violinistici, non ancora ventenne, iniziò un’intensa attività concertistica come solista e con i più grandi direttori d’orchestra quali Giulini, Celibidache, Bernstein Sawallisch e Maazell.

Alcuni noti compositori italiani, Bianchi, Riccardo Malipiero, Mortari, Viozzi, Principe e Chally gli hanno dedicato importanti composizioni per violino. Contemporaneamente si avvicinò con grande passione all’universo della musica da camera, collaborando con complessi famosi quali Quintetto Chigiano, Quartetto Ferro, Trio di Milano e soprattutto suonando nelle più prestigiose sale da concerto del mondo in Duo con la moglie, la pianista Margaret Barton. 

Negli anni cinquanta, momento della grande riscoperta e diffusione della musica barocca italiana, il fondatore del più celebre complesso dell’epoca, i “I Virtuosi di Roma” di Renato Fasano, chiamò Stefanato come principale solista per alcune tournèes rimaste storiche in tutto il mondo. Toscanini, dopo averli ascoltati a Philadelfia, visibilmente commosso, ebbe a dire “Questo non è un suono è un miracolo!”.

Negli anni ottanta, con la scomparsa del suo fondatore, Angelo Stefanato prese la direzione del famoso complesso proseguendone l’attività per altri quindici anni. Chiamato come primo violino solista delle Orchestre sinfoniche della RAI di Torino e Roma, è stato anche primo violino solista dell’Orchestra di S.Cecilia e professore al Conservatorio di musica S.Cecilia di Roma. Nel 1976 è stato premiato con il “Sagittario d’oro” per l’arte e nel 1983 è stato nominato Accademico dell’Accademia Santa Cecilia di Roma.

Angelo Stefanato ci dice : “Amo molto i cordovadesi e Cordovado tutta, che negli ultimi tempi si è fatta veramente molto bella. Sono felice ogni volta che posso ritornare, quasi ogni anno per la festa della classe, e posso ricordare così dal vivo i momenti indimenticabili della mia infanzia”.

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