I progetti e gli obiettivi del nuovo dirigente scolastico

Lunedì 18 novembre ho avuto il piacere di incontrare il nuovo dirigente dell’Istituto Comprensivo di Cordovado Alessandro Venerus e di porgli qualche domanda per il nostro giornale.

Cosa l’ha spinta a scegliere proprio l’Istituto Comprensivo di Cordovado?

“La conoscenza del territorio e della sua storia che mi hanno trasmesso amici e colleghi, la consapevolezza della situazione in cui si trovava l’Istituto Comprensivo (ossia senza una guida stabile da quasi dieci anni) e avendo lavorato in scuole dove non c’è stato un dirigente stabile, so cosa significa il senso di smarrimento che provano i docenti. Conoscendo già alcune persone e sapendo che la voglia di lavorare e l’entusiasmo sono ben presenti, la mia vuole essere in un certo senso una sfida, vorrei dare il mio contributo. Avrei potuto scegliere scuole più vicine a casa (il dirigente vive a Cordenons, ndr) ma ritengo che ciò non sia proficuo. Tra le mie cinque scelte Cordovado era la prima”.

Quali erano le sue aspettative, se ne ha avute, prima di arrivare a Cordovado riguardo la scuola? Quando poi si è trovato faccia a faccia con la realtà, essa ha rispettato le sue aspettative?

“Non avevo aspettative, ero consapevole che l’Istituto avesse vissuto il disagio delle reggenze. Sapevo che la situazione era complessa ma non più di altre anche perché sono convinto che la scuola come comunità educante sia in grado di affrontare queste problematiche se si lavora insieme, puntando agli stessi obiettivi. Ho sentito fin dall’inizio che c’è questa voglia di rimettere in moto tutti gli ingranaggi. Di fronte alle problematiche ho reagito e accanto a me ho trovato persone che si sono attivate per risolvere il problema, per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati”.

Si è trovato accolto dal personale docente e dal personale della scuola? Com’è stato il primo impatto con gli alunni?

“Ho voluto incontrare fin dal primo giorno i referenti dei plessi per avere un primo contatto con le persone che hanno delle responsabilità di gestione insieme a me nelle varie scuole e devo dire che mi sono sentito accolto, ascoltato. Ho percepito invece numerose aspettative alle quali sto cercando di dare risposta anche sulla base dell’incarico che ho avuto che è quello di essere garante della legalità e soprattutto di una gestione unitaria della scuola, la quale ha undici plessi diversi e che in questi anni hanno dovuto un po’ arrangiarsi. Io vorrei che il piano dell’offerta formativa venga applicato in modo omogeneo e coerente in tutte le scuole che appartengono all’I.C. e su questo ho visto che c’è stata una buona risposta.

Mi sono sentito accolto dai docenti, ho subito avuto attorno persone che hanno voluto condividere con me l’esperienza di questi anni e anche pensare a come procedere. Anche al primo collegio docenti devo dire che c’è stata curiosità, domande e in generale ho avuto una buona sensazione. Dagli alunni ho visto quello che mi aspettavo, tra il primo e il secondo giorno di scuola ho voluto salutare tutte le classi dell’I.C. e ho visto quella vivacità e quella curiosità, quella voglia di imparare e di giocare che è caratteristica dei bambini di tutte le scuole. Ho notato in alcuni di loro la sorpresa nel vedere per la prima volta il dirigente scolastico. Ho promesso loro di tornare a trovarli perché voglio ricordare che il nostro primo vero obiettivo è proprio il successo formativo degli alunni”.

Come sono i suoi rapporti con le Amministrazioni del territorio?

“Ho avuto la possibilità di fare un incontro prima di assumere l’incarico con i tre sindaci riscontrando una situazione molto positiva. Pur avendo ogni Amministrazione le rispettive peculiarità, l’atteggiamento nei confronti della scuola è molto simile con una proposta di collaborazione, di progettualità condivise e di disponibilità. Sia con i sindaci direttamente o tramite gli assessori devo dire che ho risposte pronte e contatti diretti che ci fanno ben sperare per il futuro”.

Quali sono i suoi obiettivi per l’anno corrente e cosa si augura?

“L’obiettivo del mio incarico è quello di ristabilire procedure sia amministrative che didattiche che siano condivise e coerenti con il piano dell’offerta formativa della scuola. Questa operazione di raccordo la sento come una priorità. Vorrei prendere il meglio delle varie proposte e renderle condivise in una gestione unitaria della scuola. Tutto ciò non è mia intenzione farlo nei primi mesi o nel primo anno, ho un orizzonte temporale triennale. Cerco di usare “il cacciavite e non il martello” nel senso di non voler rompere le cose ma di volerle aggiustare pian piano e registrare strada facendo le varie prassi. Ho trovato un collegio docenti e delle famiglie con una ricchezza e una creatività interessanti, tante idee effervescenti e anche tante persone disponibili e con tanta voglia di lavorare, pur con punti di vista diversi.

Il confronto dialettico è importante, c’è stato e ci sarà ma questa la vedo come una ricchezza perché sono convinto che il dirigente scolastico debba ascoltare le opinioni diverse per poi cogliere il meglio dalle proposte che derivano da tutti. Considero la diversità una ricchezza perché arricchisce la comunità scolastica, perché ci permette di avere punti di vista diversi e di essere più aderenti a quella che è la vita quotidiana che non è mai a senso unico”.

Kim Maddalena Nguyen