La foto antica

Pubblicato in Bacheca

In quei tempi, e per qualche anno ancora, il tradizionale pranzo di nozze di accoglimento della sposa si preparava in casa. Le tavolate allineate sul cortile accoglievano più di 50 invitati, all’ombra delle viti; le tavole, le sedie e le stoviglie procurate presso i parenti. Le condizioni di vita erano migliorate rispetto al dopoguerra e il menù veniva ora arricchito.

La signora Antonietta vive sola; il marito Carlo da tempo è mancato e i figli sono sposati.

Commoventi i suoi ricordi, quando mi ha descritto con precisione il pranzo di quel giorno: primo piatto tortellini in brodo; le portate dei secondi, lesso di manzo e di gallina, pollo arrosto con limone – un’assoluta apprezzata novità – arrosto di anatra disossata ripiena di fegatini e carne trita, da servire a fette; contorni di verdure fresche, patate lesse e al forno in abbondanza. Completavano i formaggi, i salumi di casa e il vino di produzione propria; macedonia di frutta, ne avevano preparata il giorno precedente addirittura una “mastèla”. Infine la torta di nozze ordinata in pasticceria; caffè e la “sgnapa par lavar la cichera”. E tanti brindisi di auguri e felicità.

Ricordo che la via Bassa, tante piccole case con l’orto davanti, era abitata da più di 20 famiglie; ne cito alcune: i fratelli Dorigo, i coniugi Toni ed Effa Marzin, Carmela Colloredo, Infanti, diversi Giusti, e più di qualcuno ricorderà “Gino fornèr”, la cui dimora è stata abbattuta un paio di anni fa. Attualmente poche case sono abitate e le restanti sono desolatamente vuote, e la via Bassa appare una strada senz’anima, da oltre un decennio un ricorrente cantiere lavori.

La stessa vecchia Cordovado sta diventando un borgo senz’anima, soggetta com’è ad un’esagerata pietrificazione tanto di moda in questi tempi. Si abbattono case, si tagliano alberi e si riducono gli spazi verdi per ricavare parcheggi. Anche i prati della Madonna subiscono attentati sempre più frequenti. Si perdono molti retaggi dei nostri trascorsi: di storia, di cultura e di tradizioni.

E’ un obbligo conservare e migliorare, e va dato atto che molto è stato fatto bene, però occorrono attenzione e senso di misura, evitando innovazioni a tutti i costi spesso di gusto discutibile. Ma poco importa. L’occhio si abitua in fretta al brutto. In attesa del peggio. Sono considerazioni personali, da cordovadese legato al paese e alla sua gente. Padronissimi di non condividerle.

Mario Monopoli

La bellissima fotografia immortala la compagnia dei parenti dello sposo in via Bassa, davanti all’abitazione della famiglia Infanti. Da Sinistra: i parenti di Milano Valdo e la moglie, Luciano Infanti, Giuseppina Innocente, Maria Marzinotto, le sorelle Rina e Gina Infanti, Umberto Infanti padre dello sposo, Rino Infanti, Aldo “il furlan” testimone dello sposo, Graziano Marzinotto, gli sposi Antonietta e Carlo, Paola Maestrello testimone della sposa, Giuseppina e suo padre Attilio Fiorido, Giovanni Marzinotto, Maria Infanti Brunetti, Marcella Marzinotto e il marito Vittorio Bertolini, Marino Marzinotto e il nonno Giovanni Infanti. In primo piano: Orazio Vernier, Loretta e Sergio Brunetti, Flavia Innocente, Amabile Marzinotto madre dello sposo, Albina Odorico, Oreste Toneguzzo il cuoco e aiuto cameriere.