Alessandro Basso al timone dell’Istituto

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Alessandro Basso, 35 anni, inizia nel 2000, giovanissimo, la sua esperienza lavorativa come insegnante alla scuola primaria. Diventa dirigente scolastico vincendo il concorso del 2011 e riceve il suo primo incarico nel 2012, alla guida dell’Istituto Comprensivo di Azzano Decimo. A seguito del pensionamento di Aurora Deotto, dallo scorso settembre è reggente a Cordovado. “Mi è stata affidata la reggenza – afferma – in quanto negli ultimi anni pochi candidati riescono a superare i concorsi per diventare preside. In particolare, sono dirigente titolare ad Azzano Decimo, ma ho anche l’opportunità di ricoprire il ruolo di dirigente reggente in quest’Istituto Comprensivo, che promette molte soddisfazioni”.

Come ha trovato l’Istituto Comprensivo di Cordovado al suo arrivo?

“L’Istituto Comprensivo include ben tre comuni, tre realtà diverse con le quali relazionarsi, tre percorsi diversi da intraprendere e tre importanti punti di partenza per conseguire risultati rilevanti. In totale, ci sono dieci scuole, o istituti, da seguire, ognuno con specifiche richieste”.

Per ora è riuscito a trovare qualche scoglio da superare nell’Istituto? Ne ha già superato qualcuno?

“Non ci sono particolari scogli, anzi. Mi piacerebbe introdurre però il registro elettronico, come prevede la normativa vigente. A livello personale, invece, quello più grande forse è stato rappresentato dalle relazioni con gli altri docenti nel passaggio da insegnante a dirigente. A volte bisogna prendere delle decisioni impopolari. È normale quindi che si crei una leggera distanza, che però non è mai un muro, in quanto chi si trova nei miei panni deve lavorare soprattutto con spirito di servizio”.

Quali sono i punti di forza e quali i punti deboli dell’istituto?

“Il punto di forza dell’istituto sono le persone che ci lavorano. Ogni scuola può dare tantissimo grazie alle risorse umane, eccellenti. Un punto debole sono purtroppo le risorse economiche che limitano la possibilità per sostenere brillanti progetti. I fondi a disposizione sono in calo, a causa di decisioni non sempre tempestive o adeguate provenienti dalla Regione o ancora dal Governo”.

Ci sono progetti scolastici importanti in fieri?

“Mi piacerebbe creare una rete tra istituti, creare flessibilità, occasioni di incontro e confronto tra gli studenti, per verificare gli effettivi bisogni di chi si sta formando e preparando per il futuro. Riuscire a portare i mezzi per connettere le varie componenti dell’Istituto Comprensivo”.

Cosa spera di poter dare ai ragazzi durante il suo mandato?

“Spero di raggiungere i risultati che si possono vedere dopo aver lavorato in un clima sereno, senza timori. Mi riferisco al fantasma delle riforme politiche non sempre efficaci, ma anzi spesso incompiute, e alla contrazione delle risorse. Mi auspico maggiore attenzione da parte della classe politica verso la scuola, a livello nazionale. Vorrei si evitasse ogni forma di paralisi nel campo dell’istruzione”.