Ciao Angelo

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Domenica 5 ottobre scorso, alle ore 9.30, è morto a Roma mio fratello Angelo Stefanato.

È spirato sereno, quasi sorridendo alle nostre rimembranze dei “ti ricordi”, del periodo degli anni 40-50, anni della nostra infanzia e adolescenza vissuti a Cordovado; anni difficili, anni di guerra, ma pieni anche di festosi episodi vissuti con molti cari amici che ricordavamo con tanta nostalgia e affetto.

Questi erano principalmente i contenuti delle nostre lunghe e quotidiane conversazioni telefoniche durante le quali riaffioravano alla mente le nostre tradizioni, lontani fatti, avvenimenti e personaggi del nostro bel paese di Cordovado; ricordi di un tempo passato che ci facevano ritornare come bambini. Angelo, ossia Gino per tutti gli amici, era un uomo molto buono, che amava la propria famiglia, in particolare la sua dolce Margareth. Chi lo ha conosciuto, riconosceva in lui uno spirito positivo e generoso verso tutti, sempre pronto ad aiutare il suo prossimo, per questo aveva tanti e tanti amici cari verso i quali nutriva un sentimento di affetto fraterno.

È stato un’artista, un’abile violinista di levatura straordinaria, riconosciuto in tutto il mondo musicale e non. Ha lasciato un segno indelebile della sua bravura nelle interpretazioni dei suoi concerti eseguiti nei teatri di tutto il mondo, tanto che il maestro Arturo Toscanini in un’occasione, dopo averlo ascoltato disse: “Questo non è un suono, ma un miracolo divino”. Era proprio così, perché quando suonava riusciva a coinvolgere e a far vibrare i sentimenti più intimi del cuore.

Grazie per le emozioni che hai saputo donare a chi ascoltava il suono del tuo magico violino.

Servirebbero molte e molte parole per descrivere la sua lunga carriera di grande interprete della musica, carriera che lo porta a fargli meritare innumerevoli riconoscimenti tra cui il titolo onorifico di Accademico di Santa Cecilia.

Malgrado la notorietà e la fama Gino possedeva il dono straordinario di persona semplice, pratico, sempre sorridente, pronto alle battute e spiritoso. Insomma, un personaggio di Cordovado, paese che amava e del quale ricordava ogni angolo, ogni albero, ogni sasso.

I suoi compaesani nel maggio 2009 gli hanno conferito il titolo emerito, come uomo e come artista, di Cittadino Onorario di Cordovado.

Ciao Gino, ci manchi tanto, mi manchi.

Luciano

P.S. Desidero ringraziare di cuore tutti i cordovadesi che si sono sentiti coinvolti in questa perdita.

 

QUELLE NOTE IN SANTUARIO

Il ricordo di Fermina Moretto: “Finchè furono in vita gli organizzatori Carlo Ventoruzzo e Alfredo Barbui, la nostra classe 1926 si riuniva ogni anno per festeggiare un nuovo traguardo. Dopo la Messa, pranzavamo al Mainardi e passavamo il pomeriggio in allegria riandando alla giovinezza.

Partecipava anche il celebre violinista cordovadese Angelo Stefanato, affettuosamente chiamato Gino, che ci onorava suonando alcune sinfonie. Non dimenticherò mai quando eseguì l’Ave Maria di Schubert al Santuario della Madonna in un momento solenne della Santa Messa. Le note del suo violino toccarono il cuore e per la commozione piangemmo tutti”.

 

LA FOTO ANTICA

Classe V elementare fotografata sulla scala d’ingresso della nuova scuola elementare.

Prima fila in alto da sinistra: Bruno Bot, Ires Cesca, Andrea Perissinotto, Ubaldo Poracin, Valentino Cristante, Gino Marson, Nello Facca.

Seconda fila: la maestra Elide Zavattini Monopoli, Ruggero Gaiardo, Luigi Zamparo, Itel Cesca, Pierino Gasparotto, Michele Marcuzzi, Sergio Monopoli, Angelo Stefanato e alle sue spalle Marcello Odorico, Luigi Bot (Giutini).

Terza fila: Maria Colussi, Natalina Innocente, Cesira Del Bianco, Angelina Infanti, Maria Luisa Variola (Malù), Silvia Tramontin, Bruna Danelon, Sara Fruttarol, Anna Maria Geremia, Severa Gaiardo, Giuseppina Bot.

Prima fila sedute: Onorina Colussi, Ines Spangaro, Giuseppina Cristante, Mina Zuliani, Eleonora Zamparo, Ada Orlando, Lina Carlin, Maria Ventoruzzo, Agnese Battiston (delle Casette).