“Lavoro di squadra per scelte migliori”

Residente a Sesto al Reghena (dove è stato assessore tra il 2009 e il 2014), Umberto Coassin è nato a Cordovado ed ha più volte avuto incarichi nell’amministrazione del nostro paese. Laureato in Scienze politiche, è esperto di procedure elettorali nell’associazione A.N.U.S.C.A. e corrispondente de “Il Popolo”. È stato scelto dal sindaco come assessore esterno con delega a bilancio, personale, istruzione, servizi demografici, servizi alla famiglia e associazionismo.

Com’è stato coinvolto in questa seconda amministrazione comunale guidata dal sindaco Toneguzzo?

“Si è trattato di un coinvolgimento dato dalla stima per l’esperienza maturata nella vita amministrativa, avendo lavorato da sempre come impiegato comunale. A questa ho sommato l’esperienza di amministratore locale, iniziata proprio a Cordovado, dove per la prima volta sono stato eletto consigliere nel 1970. Sempre a Cordovado, dal 1980 al 1985, ho poi ricoperto l’incarico di assessore al bilancio e nuovamente di consigliere nel mandato 1985- 1990”.

Come vive questo “ritorno” al paese natale?

“È stata una piacevole sorpresa. Qualche “patema d’animo” circa il forte impegno che mi sarei assunto c’era, ma ho accettato di mettermi a disposizione partendo da due presupposti: l’assessore è in sostanza un collaboratore del sindaco; inoltre, essendo assessore esterno, lascio le decisioni politiche agli altri. Mi “limito”, attraverso competenze tecnico-legali, a dare esecutività a scelte e provvedimenti di consiglio, giunta e sindaco”.

Secondo lei, in base alla sua visione da “esterno”, com’è cambiato Cordovado in questi anni?

“Senz’altro in positivo. Aldilà degli interventi pubblici effettuati, anche i cordovadesi hanno reso possibile un continuo miglioramento. Ciò è evidente nell’attivismo delle associazioni ma anche nella cura degli spazi privati. Appena assunto l’incarico di amministratore ho preso la bicicletta e sono venuto a fare un giro. Rientrando mi sono detto: “È veramente un bel paese!”. Nonostante il periodo di ristrettezze economiche l’amministrazione ha realizzato interventi utili e soprattutto sostenibili dal punto di vista del bilancio”.

Quali sono i suoi compiti all’interno della giunta comunale e quali gli obiettivi perseguiti nei settori di sua competenza?

“In primo luogo mi occupo della gestione del bilancio. Rispondo alle proposte di spesa verificando la disponibilità finanziaria e limando le scelte a seconda delle possibilità. Per esempio, si è deciso di agevolare le famiglie riducendo l’aliquota stabilita per la TASI dall’ 1,5‰ all’1,25, reso possibile da uno specifico trasferimento regionale. Gli spazi di manovra sono purtroppo ridotti a causa del patto di stabilità, che soffoca le risorse finanziarie disponibili per rispettarne i vincoli. I limiti derivano anche dai trasferimenti regionali, che si riducono ogni anno. Tutto ciò impone delle scelte su quali settori e interventi privilegiare. Il mio compito di assessore tecnico è quello di presentare il raggio d’azione entro cui operare. In ogni caso ho constatato che qui sprechi non se ne fanno. Anzi, molto spesso gli amministratori a partire dal sindaco rinunciano a rimborsi e indennità. Non c’è nessuna “casta politica”, per usare un termine attuale. Chi è impegnato nell’amministrazione lo fa con impegno e senza finalità diverse dal servizio al cittadino. Personalmente, mi trovo molto bene in quanto si lavora in squadra senza contrasti per trovare le migliori soluzioni possibili”.

Come sta procedendo la formazione dei giovani consiglieri comunali?

“Dobbiamo distinguere due aspetti: l’informazione e la formazione. Riguardo la prima, premesso che il consigliere ha meno opportunità di conoscere i problemi rispetto alla giunta, mi sono assunto il compito di informarli tramite mail degli argomenti trattati e delle decisioni prese in ogni riunione di giunta. A livello di formazione, benché questa non sia “sistematica”, c’è un coinvolgimento diretto dei consiglieri su tutte le novità normative. Un esempio è quella del riordino del rapporto tra regione e autonomie locali in vista della soppressione delle province (legge sulle unioni territoriali). Ho predisposto con il sindaco delle slide per informare il consiglio delle novità in questo ambito. Con i giovani ho preso un impegno: se non riuscirò a trasmettere loro le mie competenze, non avrò assolto il mio compito. Intendo mettere a disposizione l’esperienza maturata per far crescere i futuri amministratori”.

E. G. e J. M.