AVIS progredisce sempre

A distanza di pochi mesi dal rinnovo del consiglio AVIS, l’avvio delle attività del nuovo direttivo si è visto rallentato dalla mole di informazioni che i nuovi entrati sono tenuti ad apprendere: i vincoli di una burocrazia complessa rendono necessari esperienza e tempo, al fine di familiarizzare con le disposizioni normative. Dalla nascita del consiglio, inoltre, ci sono stati dei cambiamenti: alcuni dei nuovi entrati hanno deciso di allontanarsi subito, mentre altri hanno accettato la sfida. Allo stato attuale il direttivo è ben composto e solido, con l’obiettivo che il mandato produca risultati.

Ecco l’elenco del nuovo consiglio: presidente Angelo Bertoia; vice presidenti Elio Mascarin e Costantino Duz; segretarie Andrea Pullmanova e Mariacristina Giacconella; amministratore Marialucia Innocente; pronto AVIS Annamaria Mezzavilla; consiglieri Alessia Pettenuzzo, Lauro Toneguzzo, Mirco Chiandotto, Denis Tonutti, Filippo Zanin; revisore dei conti (sindaco) Rino Versolato.

L’AVIS Cordovado si avvicina al cinquantesimo anniversario di fondazione, un traguardo importante non solo per la continuità della sezione ma soprattutto per il grande progresso che ha acquisito strada facendo, sia in quantità che in qualità. Inizialmente era formata da una trentina di donatori, un numero che consentiva di effettuare circa cinquanta donazioni annue. Dal primo consiglio e con il passare del tempo è cresciuta, e grazie all’iniziativa e all’operosità di ogni nuovo direttivo ha potuto raggiungere risultati notevoli, per un piccolo paese come Cordovado. Oggi la sezione conta circa 300 iscritti, con circa 300 donazioni l’anno.

“Considerando – dice il presidente Bertoia – che a livello nazionale il fabbisogno attuale di sangue, espresso come numero di donazioni in rapporto al totale della popolazione residente, è stimato attorno al 3%, Cordovado supera il 10%: i donatori possono essere fieri del loro impegno e del contributo che forniscono”.

“Negli ultimi cinquant’anni – prosegue – la medicina ha compiuto grandi passi, e ha permesso l’incremento della nostra vita media anche grazie all’attività dei donatori. Quest’ultima crea benefici per il futuro di tutti. Oggi l’Italia è quasi autonoma in relazione al fabbisogno di sangue intero, mentre ci sono ancora insufficienti quantità di plasma e di derivati del sangue che in parte devono essere importati dall’estero. Le Avis stanno cercando di sensibilizzare e orientare i loro iscritti alla donazione del plasma”.