A Casal di Principe con Libera

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Lo scorso luglio ho partecipato a un campo di una settimana a Casal di Principe organizzato da Libera, realtà associativa in prima fila nella lotta alle mafie e nella promozione di legalità e giustizia. Ho messo da parte ogni stupido pregiudizio e ho deciso di andarci per conoscere una realtà del nostro paese.

La notte prima della partenza non ho chiuso occhio e contavo con emozione le ore che mi separavano dai luoghi di arrivo.

I primi giorni sono stati molto difficili, non conoscendo nessuno dei miei compagni d’avventura. Con il tempo poi, ho iniziato ad aprirmi. Mitica l’esperienza di dormire in terrazza nel sacco a pelo, dopo una serata iniziata con pianti, per poi essere svegliati la mattina alle 7.00 dal “signore delle immondizie” per aiutarlo a mettere la spazzatura nel camion. Mi sono sentita a mio agio nelle serate trascorse parlando, ridendo e scherzando.

L’esperienza mi ha segnata molto, poiché era la prima volta lontana da casa, assieme a persone appena conosciute, in un bene confiscato alla camorra. Le emozioni sono state forti e credo che ogni adolescente dovrebbe provare, per diventare più consapevole, maturo. Inoltre, ballare la tammorriata, farsi la doccia all’aperto così come lavare i vestiti e metterli ad asciugare, beh, sono momenti semplici e belli. Quando sono ritornata a casa, dopo otto ore di treno e sette giorni di lavoro, ho raccontato alla mia famiglia l’esperienza, che ora vorrei trasmettere a quante più persone possibili. Siamo entrati in contatto con molti aspetti di una Campania quasi dimenticata. La Campania non è solo camorra e monnezza. E’ anche pizza, cibo squisito, strade molto strette, bere tanto caffè, gente allegra e ospitale, tammorra e tante altre cose che vale la pena di scoprire. E ogni volta che indosso la maglietta di “e!state liberi”, mi sento parte importante di un progetto davvero grande: combattere assieme la camorra.

Gaia Bragatto