Pippo, lo schianto, i coperchi

La caduta di Pippo, così era denominato l’agile aereo da bombardamento alleato schiantatosi all’incrocio tra via al Tiglio e via Rivis nell’aprile 1945, fu uno di quegli eventi che segnarono particolarmente la comunità cordovadese durante la seconda guerra mondiale. Franco Daneluzzi lo ha rievocato nel numero scorso. Eleonora Bot, che all’epoca aveva 15 anni, conserva ancora oggi due coperchi in ferro (nella foto) che il padre Antonio fabbricò dal recupero di alcune lamiere del velivolo.

“Mi trovavo in latteria – racconta Eleonora – quando vedemmo l’aereo in volo instabile e privo di controllo a bassissima quota, e ormai sul punto di precipitare. Salii le scale per raggiungere il punto più alto dell’edificio, per seguirne la traiettoria e cercare di intuire dove si sarebbe schiantato. Perché era evidente che si sarebbe schiantato nel centro abitato di Cordovado, e per giunta si stava indirizzando proprio verso la zona in cui abitavo.

Immediatamente il pensiero andò alla mia famiglia. L’aereo cadde tra le case Facca e le case Bot, a due passi da casa mia. Mia mamma, che in quel momento si trovava dai Facca, non potè uscire dall’ingresso principale, perché i rottami dell’aereo lo impedivano. Dovette uscire da una finestra per tornare a casa”.

A pochi metri di distanza il garage di Cester, nello slargo antistante l’inizio di via Peraredi, veniva utilizzato dagli occupanti tedeschi come deposito di benzina, ed era sorvegliato da due soldati del Terzo Reich. “Se Pippo fosse precipitato là – continua la signora Eleonora – l’esplosione avrebbe provocato un vero disastro in tutta la zona”.

L’aereo fu colpito dalla contraerea posizionata a Codroipo. Il pilota inglese si salvò proiettandosi fuori dall’abitacolo con il paracadute, e atterrò dalle parti di via Fornaci. “Il paracadute fu sotterrato – aggiunge Eleonora – e l’aviere fu ospitato nel solaio di casa Baschiera, dove rimase nascosto, senza che i tedeschi se ne accorgessero, fino alla fine della guerra. Molti anni dopo, quando la casa fu oggetto di un intervento di ristrutturazione, fu ritrovata la sua pistola, che era stata occultata tra le travi”.