Per Giacomo Vit il riconoscimento più ambito

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Giacomo Vit, affermato poeta locale, lo scorso 23 giugno ha ricevuto la notizia di aver ottenuto un riconoscimento tra i più prestigiosi a livello nazionale riguardante la poesia: il premio Pascoli. La raccolta di poesie proposta dall’autore è intitolata “Trin freit”, spavento freddo, in riferimento alla grande gelata del 1929. I cinque componenti della giuria (esperti e studiosi di letteratura) che hanno vagliato i lavori hanno decretato i vincitori per due categorie distinte: l’uno per la poesia in lingua italiana e l’altro per la poesia in dialetto, quest’ultimo vinto appunto da Giacomo Vit in ex aequo con il cansigliese Pier Franco Uliana.

Giacomo Vit, originario di Bagnarola ed attualmente residente a Cordovado, ha iniziato a pubblicare i suoi scritti nel 1975, dal 1982 quelli in dialetto friulano locale, grazie alla partecipazione a concorsi per inediti. Nel corso della sua lunga carriera professionale come maestro elementare ha trasmesso ai giovani l’arte della poesia. A questo proposito, ritiene che l’insegnamento della poesia alle nuove generazioni aiuti a sviluppare una maggiore padronanza della lingua, in quanto spinge alla ricerca del vocabolo più appropriato, ma soprattutto consenta una visione aperta e diversificata della realtà fin da bambini. Per questo motivo si dedica da anni anche ad un laboratorio per la scuola superiore Paolo Sarpi di San Vito al Tagliamento, alla quale si è aggiunto l’I.P.S.I.A. Zanussi.

Il poeta di Cordovado non è nuovo al premio Pascoli, concorso nazionale cui ha già partecipato per ben sei volte in passato, raggiungendo il secondo posto nelle due passate edizioni. Giunto alla quindicesima edizione, il premio ha visto nel 2015 la partecipazione di 85 opere (62 in lingua, 23 in dialetto), in rappresentanza delle principali case editrici italiane. Le premazioni si sono tenute sabato 1 agosto a Casa Pascoli, la casa natale di Giovanni Pascoli (1855-1912), nel comune romagnolo di San Mauro Pascoli.

Dopo il conseguimento del prestigioso premio il poeta svela che, per il suo prossimo futuro, intende raccogliere tutte le sue poesie in un unico libro, in modo che siano diffusamente reperibili, invece che limitate a poche centinaia di copie. “Nel dialetto – spiega Vit – ho scoperto dei suoni particolari, una musica aspra che non si trova nell’italiano. Inoltre per chi, come me, da bambino ha nominato le cose che ci circondano in friulano, il ricorso al dialetto è necessario per non perdere il legame parola-cosa. Insomma l’aga è l’aga e non l’acqua”.

Edoardo Sartori