Il campo, la parte più gioiosa di una vita scout

Pubblicato in Cronaca

VACANZE DI BRANCO (LUPETTI E LUPETTE)

Sette giorni di avventure alla ricerca del Sacro Graal seguendo le indicazioni scritte sul suo diario niente meno che da Indiana Wolf, notissimo spericolato archeologo “lupettaro”!

Questa è stata la settimana (chiamata Vacanze di Branco) trascorsa in Val Dogna, a 1200 metri di altezza, in una ex casermetta della Guardia di Finanza, da 31 lupetti del “Branco Fiore Rosso” in compagnia dei loro Vecchi Lupi, cuochi e ragazzi del clan in servizio.

Ogni giorno un indizio (decriptato attraverso codici morse, cacce al tesoro, o chiavi misteriose) portava alla scoperta di un personaggio biblico e di un “reperto” da lui lasciato ai posteri: dalle tavole della legge al medaglione indossato da Mosè, dal coltello con cui Abramo stava per immolare Isacco alla fionda con cui Davide sconfisse Golia.

E alla fine, incastrando correttamente tutti i reperti tra di loro, si è ottenuta, quasi per magia, la rotta da seguire per raggiungere il Sacro Graal. E quale meraviglia scoprire che era nascosto proprio lì, in un muretto a secco della Val Dogna! Una lunga camminata ci ha portato al rifugio Grego, e i più grandi hanno raggiunto anche il Bivacco Stuparich.

E’ stata una settimana appassionante, divertente e allo stesso tempo impegnativa (soprattutto per chi viveva per la prima volta un campo scout). Si è imparato a stare insieme nelle condivisione e nello spirito dei lupetti che segue il motto “del nostro meglio”. Le Vacanze di Branco si sono rivelate, come al solito, il momento più bello di un anno intero trascorso insieme.

Bagheera Branco Fiore rosso

CAMPO ESTIVO (ESPLORATORI E GUIDE)

Estate significa campo estivo e noi scout del reparto “Aurora” del Guado 1 ci siamo preparati a lungo per poter prendere parte a questo appuntamento. Quest’anno il campo si è svolto in anticipo rispetto al solito, dal 16 al 27 luglio, nella località di Pian Fontana, nel Parco naturale delle Dolomiti Friulane.

Pian Fontana è un luogo storico per lo scoutismo in Friuli e a darcene testimonianza durante il campo è stato Bruno Gonella, capo del Portogruaro 3, che vi ha campeggiato negli anni ’70 e che ci ha illustrato, attraverso i suoi racconti, come fosse campeggiare allora.

Il tema di questo campo era “Fuga da Alcatraz” e ognuno di noi si è immedesimato nel proprio ruolo: ogni squadriglia era composta dai prigionieri di una “cella”, mentre i capi non potevano che essere i secondini della prigione.

Durante tutto il campo si sono susseguiti giochi e sfide tra squadriglie ed attività manuali sulle tecniche scout, che ci hanno dato modo di divertirci e di stare insieme, senza sentire il bisogno delle tecnologie che al giorno d’oggi tanto ci condizionano.

Lo scopo di tutte le attività svolte da noi “detenuti” all’interno del carcere era palesemente volto a trovare una via di fuga ed evadere. Non sono però mancate le uscite, durante le quali noi “carcerati” abbiamo svolto servizi socialmente utili: la squadriglia femminile delle Tartarughe si è concentrata sull’animazione ed ha intrattenuto per un pomeriggio i bambini di un vicino campo-scuola; la squadriglia femminile delle Panda si è invece dedicata all’esplorazione ed è dunque andata a piedi fino al vicino paese di Cimolais, dove ha potuto confrontarsi con le persone del posto ed approfondire la storia del luogo; le squadriglie maschili di Aquile e Castori hanno scelto di cimentarsi con attività di tipo pionieristico, costruendo una passerella sul torrente che scorreva vicino al campo. Quello stesso torrente nel quale ci siamo più volte fatti il bagno e rinfrescati.

Un campo estivo non sarebbe tale senza la gara di cucina tra squadriglie, che consiste in una sfida culinaria per cui bisogna preparare un primo, un secondo ed un dolce. Il giudizio spetta ai capi. Quest’anno alla lista dei piatti da presentare si è aggiunto un antipasto, cucinato per l’occasione dai lupetti dell’ultimo anno, che sono venuti a passare una giornata con noi per capire com’è la vita ad un campo di reparto. Nessun anno è mai uguale al precedente ed ognuno viene sempre ricordato per qualcosa di diverso. Quello del 2017 passerà alla storia del reparto come il campo delle mucche. Infatti sono spesso venute a tenerci compagnia le mucche di un malgaro che ha la stalla poco distante da dove ci trovavamo. Attività preferite dai bovini: rosicchiare i tiranti delle tende e lasciare regalini fumanti per tutto il prato.

In conclusione, questo campo è stato non solo un motivo di sfogo per noi ragazzi, non solo un momento per divertirsi assieme in tante e varie attività imparando il valore della collaborazione, ma anche un’occasione di riflessione che ci ha consentito di meditare sulla libertà in tutte le sue sfaccettature.

Anna Bigai, squadriglia Tartarughe, reparto Aurora

ROUTE ESTIVA (ROVER E SCOLTE)

Noi ragazzi del Clan Destino quest’anno abbiamo scelto di affrontare il tema della legalità e dell’immigrazione.

Per questo abbiamo deciso di partire per la Calabria. Dal 30 Agosto per 10 giorni abbiamo fatto servizio e “strada” sull’Aspromonte, ovvero abbiamo camminato per circa 1015 km al giorno. Nei giorni di cammino abbiamo ammirato la bellezza incredibile dell’Aspromonte, dei suoi paesini e soprattutto della gente che li abita, come la signora Maria, che ci ha visto arrivare stanchi e accaldati dopo 4 ore di cammino con il sole ed il caldo, e ci ha subito trovato una stanza con il condizionatore e un sacco di cose buone da mangiare, un vero angelo custode!

Questi paesini però sono anche pieni di contraddizioni. I paesaggi della Locride sono belli da togliere il fiato, ma la sera si illuminano, non sono lampade o lampioni, sono “i fuochi” o gli incendi come li chiamiamo noi, e se ne contano più di qualcuno in pochi chilometri…

Al primo piano delle case che si affacciano sulla strada la gente ci guarda dai terrazzi e ci controlla per capire cosa stiamo facendo, giù in piazza invece incontriamo persone calorose, che scherzano, chiacchierano volentieri con noi e addirittura ci organizzano una partita di briscola dove i due nostri migliori giocatori hanno lasciato vincere la coppia delle miss del paese… o forse si erano un po’ distratti… Vediamo in ogni persona, come diceva BP, almeno un 5% di buono. Anche nel prete colluso con la ‘Ndrangheta, anche nei ragazzi che passano tutta la notte accanto a dove siamo accampati schiamazzando e prendendoci in giro rumorosamente per non farci dormire, in tutti c’è almeno un 5% di buono. Così ci resta la constatazione amara che quella terra che 2000 anni fa era la più rigogliosa del mondo conosciuto ora deve trovare il coraggio di uscire dall’indignazione, dallo sconforto e dalla rassegnazione ed iniziare un percorso di crescita che la porti a far uscire tutta la bellezza che ora c’è ma è tenuta nascosta.

Ci ha donato una ventata di speranza la nostra meta finale, Gioiosa Jonica, che, oltre al clima tropicale attorno ai 47 gradi, le spiagge caraibiche, e la conoscenza di ragazzi belli e simpatici, ci ha regalato l’immagine di una comunità che cerca di opporsi alla criminalità, lavoratori onesti che decidono di unirsi in GOEL, un consorzio di cooperative che operano, ognuna nel proprio settore, in modo etico, unendosi contro la ‘Ndrangheta e anche nell’accoglienza dei migranti che vengono integrati nel lavoro.

Sicuramente sono stati 10 giorni indimenticabili che ci hanno anche aiutato a formare un gruppo unito e pronto a darsi da fare per portare qualcosa della nostra esperienza anche nella nostra comunità.

Silvia Bigai, Pony Organizzato, Clan Destino