Proposte per un progetto turistico-culturale

Le linee strategiche di un piano di promozione turistica di Cordovado si potrebbero sintetizzare in tre elementi fondamentali: punto turistico, rete di itinerari, stile d’accoglienza.

Punto turistico. Il punto turistico di palazzo Cecchini dovrebbe diventare, anche per il turista autonomo, il punto di “approdo naturale” e quindi visibile, aperto, orientante, accogliente (con presenza di materiali per la visita, un cartellone esterno con la mappa degli itinerari paesani, la possibilità di accesso alle visite guidate con accompagnatori o guide turistiche, ecc). Le audioguide, magari scaricabili da internet, costituirebbero poi un ulteriore salto di qualità.

Potrebbe essere favorita l’apertura festiva del parco Cecchini che permetterebbe anche di collegare, con un percorso ciclabile – più sicuro – attraverso la “nuova Cordovado”, l’itinerario storico del “borgo antico” (duomo, castello) con l’itinerario del “borgo nuovo” (santuario); per raggiungere poi gli altri percorsi ciclabili che portano all’itinerario del “paesaggio letterario” (Venchieredo, Stalis) ed alle altre località (Sesto, Gruaro, ecc.). Parco Cecchini potrebbe diventare allora un unico “parco urbano”con i prati della Madonna, valorizzando anche gli alberi secolari presenti (percorso guidato “monumenti verdi”). Sarebbe importante realizzare alcune panchine e tavolini per un momento di sosta, come anche la dotazione di biciclette a noleggio.

 

Considerata la ricchezza storico-culturale del paese, in una seconda fase, dovrebbe essere attrezzata una sala di palazzo Cecchini come “aula museale multimediale” dove, insieme ai pochi materiali archeologici disponibili, si potrebbe ricostruire in versione digitale la storia dei luoghi di Cordovado più significativi, consentendo così anche lo sviluppo delle visite scolastiche. In una terza fase, si potrebbe progettare la copertura dell’arena estiva con una struttura architettonicamente appropriata (a basso impatto, che integri antico e moderno, tipo tralicci/ velature), che consentirebbe la fruizione del luogo in ogni tempo per manifestazioni (questo farebbe risparmiare le spese per capannoni smontabili in affitto che già vengono utilizzati).

Rete di itinerari. Essenziale per evitare un turismo di “transito” (passivo) è la promozione cooperativa di un piano di rete, leggero e sostenibile, con itinerari integrati con altre località vicine: es. 1) itinerario del “paesaggio letterario nieviano” (Fratta, Teglio, Portogruaro, Gruaro, Cordovado, Varmo), centrato sui luoghi di ispirazione de “Le confessioni di un italiano”; 2) itinerario “storico” (Concordia, Portogruaro, Sesto, Cordovado, S.Vito, Valvasone), secondo un ideale viaggio nella storia (romana, longobarda, medioevale, rinascimentale); 3) itinerario “religioso” (Gruaro/Valvasone ed il miracolo della tovaglia, Sesto e l’abbazia benedettina, il Santuario di Cordovado e l’apparizione della B.V., Madonna di Rosa, ecc.); 4) itinerario “eno-gastronomico“, alla scoperta della cucina tradizionale veneta e friulana.

Per l’itinerario nieviano, il più importante sul piano strategico, sarebbe necessario concordare con i comuni interessati una cartellonistica omogenea dei siti da valorizzare, installando in ogni paese una pianta generale dei percorsi ed il cartello turistico “Paesaggio letterario di Ippolito Nievo”.

Stile d’accoglienza. Nella logica di cooperazione in rete si potrebbero sperimentare dei “pacchetti turistici” integrati, magari legati ad eventi tradizionali (Rievocazione storica, feste tradizionali, ecc) oppure anche collegati con altri eventi culturali paesani, provinciali e regionali.

A questo riguardo è indubbiamente molto importante il modello di accoglienza che gli operatori economici del paese sono in grado di offrire: disponibilità e stile del pernottamento, offerta enogastronomica permanente che privilegi la tradizione veneto-friulana, gadgets, prodotti alimentari, e altro ancora.

D. B.