Pupulin: super ingegnere Ducati

Come già i più appassionati sapranno, sta per prendere il via il campionato 2009 delle corse motociclistiche, e per il nostro giornale non potevo esimermi dall’intervistare il nostro compaesano che lavora per la Ducati Corse, Cristhian Pupulin, riguardo alle prospettive della stagione che sta per cominciare.

 Pupulin Ducati Curtis Vadi

Cristhian, quale sarà il tuo nuovo incarico per questa stagione?

Quest’anno, così come l’anno scorso, avrò il ruolo di coordinatore tecnico dei team Ducati Corse, ed inoltre sarò anche l’ingegnere di pista del pilota Nicky Hayden nel corso delle gare. In sostanza sarò a capo di tutti gli ingegneri dei tre team Ducati che correranno nella stagione 2009. Infatti quest’anno, oltre al team ufficiale (con i piloti Stoner ed Hayden) e a quello Pramac-Alice, avremo pure un terzo team, con pilota Sete Gibernau. Questo significa che crescono le necessità organizzative e, anche se il mio ruolo è rimasto lo stesso dello scorso campionato, necessiterà ora di un maggiore
impegno.

Hai già conosciuto il nuovo pilota che seguirai, Nicky Hayden?

Si ho conosciuto Nicky già nei test del dopogara di Valencia, ultima prova del campionato 2008. Dovete sapere, infatti, che c’è un rituale forzato alla fine dell’ultimo gran premio stagionale, che prevede l’eventuale cambio di pilota (che per ogni team dipende chiaramente dai contratti sottoscritti nel mercato piloti) a pochi minuti dalla fine della corsa. Questo avviene poiché si procede immediatamente nel dopogara ai test per lo sviluppo della nuova moto per la stagione successiva, e chiaramente i piloti che hanno cambiato contratto abbandonano le squadre precedenti per unirsi alle nuove, il tutto nel più breve tempo possibile. Per noi tecnici, ma anche per i piloti questo è un momento un po’ malinconico perché non si ha il tempo per salutarsi a dovere né per accogliere a dovere i nuovi arrivati, diciamo che è un passaggio un po’ brusco.

Alcuni team l’anno scorso hanno separato il box tra i due piloti, voi come vi comporterete in questo senso?

La separazione dei box è stata introdotta l’anno scorso nel team Yamaha perché Rossi e Lorenzo avevano scelto marche di pneumatici diverse e concorrenti, e quindi si è scelto di non permettere lo scambio dei dati tra gli staff dei due piloti. Più tardi si sono di fatto separati anche i box Honda di Pedrosa e Hayden, stavolta perché i rapporti tra i due erano piuttosto burrascosi. Noi non abbiamo motivo di adottare questa pratica poiché anzitutto tra i nostri piloti c’è un ottimo rapporto, e poi da quest’anno le gomme saranno provviste da un fornitore unico. Inoltre la nostra politica prevede totale trasparenza e scambio di informazioni non solo tra gli staff dei singoli piloti ma anche tra tutti e tre i team Ducati. In questo senso la mia figura di unico coordinatore tecnico per tutte e tre le squadre è simbolica del tipo di collaborazione positiva che c’è tra noi.

La crisi economica ha spinto a rivedere il regolamento, cosa ne pensi delle nuove regole?

Effettivamente il periodo di crisi mondiale ha costretto noi addetti ai lavori a correre ai ripari con nuove regole e un diverso sistema di gestione delle risorse,
votato al risparmio. Nel nostro settore si è pagata la poca lungimiranza da parte di qualcuno che non ha percepito i segni dell’imminente crollo finanziario, e gli effetti si sono sentiti molto, tant’è che è stata cancellata una gara e qualche squadra è stata vicina al ritiro e salvata in extremis. Perciò si è deciso di limitare lo sviluppo delle moto e il tempo delle sessioni di prova (adesso ci sono tre sessioni da 45 minuti, con l’eliminazione delle prove del venerdi mattina) e di cancellare i test dopogara e ridurre quelli invernali. Girando il meno possibile (ridotto di un terzo il chilometraggio percorso) è possibile ridurre il consumo di carburante, i danni dell’usura e delle cadute, risparmiando così in ricambi e revisioni periodiche. Altre restrizioni coinvolgeranno anche noi tecnici, infatti viaggeremo tutti in classe economica ed alloggeremo in hotel di livello inferiore. Interventi più importanti sono allo studio per il 2010, che si preannuncia ulteriormente problematico.

Oltre ai comprensibili tagli economici, vi sono anche interventi volti a una maggiore tutela dell’ambiente?

In questo senso purtroppo si può fare poco nell’ambito delle corse. Abbiamo apportato delle modifiche al sistema di rifornimento del carburante, rendendolo ermetico e diminuendo la dispersione dei vapori durante i riempimenti ed i rabbocchi ai serbatoi delle moto. Si tratta di gas molto volatili che inoltre sono molto nocivi per l’ambiente ma soprattutto per la salute dei nostri meccanici. Per quanto riguarda i consumi e le emissioni
delle motociclette, esse sono piuttosto ridotte poiché tra l’altro in gara ci sono delle restrizioni nel consumo, e bisogna rendere le moto il più efficienti possibile sotto questo punto di vista. Tutto sommato però il fatto che si giri un 30% in meno è positivo anche per la riduzione in pari percentuale delle emissioni.

Già al termine di questa breve chiacchierata, molte altre domande sui retroscena e sui segreti del mondo delle corse vengono partorite nella mia mente, e sento la brama di esaurire una crescente curiosità, che trovo alquanto strana per uno come me che non è mai stato attratto dal mondo dei motori. Credo che questa insolita sensazione sia stata certamente provocata dalla grande passione che il mio interlocutore prova per il proprio lavoro e per il motociclismo.

Spero di aver trasmesso ai lettori questa sua notevole capacità comunicativa di condividere tale passione cogli altri con grande disponibilità e gentilezza.

 

Davide Del Re