Le tante verità sulla Rievocazione Storica

Rileggendo l’articolo pubblicato su queste pagine nel dicembre 2009 ci siamo accorti di poter riproporre gli stessi identici temi. Anche quest’anno infatti è proseguito il muro contro muro tra i rioni e gli organizzatori della Pro Loco. Tutti, intervistati a due anni di distanza, hanno continuato con auspici quali condivisione, compattezza e unione d’intenti, mentre i problemi rimangono insoluti.

Ma andiamo con ordine. Un primo elemento: la Pro Loco calcola che le presenze quest’anno fossero equiparabili a quelle del 2010, e su questo c’è più di qualche dubbio. Per giunta, il maltempo in provincia non ha giocato a favore.

Poi, diversi episodi non hanno certo giovato al bene della manifestazione. Il Villa-Belvedere ha organizzato e pubblicizzato, affidandosi ad un professionista esterno, la propria festa rionale ad immagine e somiglianza della rievocazione vera e propria. Quest’ultima però non è stata nemmeno menzionata nei propri volantini promozionali, tant’è che diversi spettatori sono rimasti piuttosto confusi.

Altro episodio: le gare del palio sono state segnate dal ritiro del rione Suzzolins, come conseguenza di uno scambio di ricorsi e controricorsi riguardanti questioni di regolamento, volti unicamente alla penalizzazione dell’avversario. Il fulcro del contendere è stata la provenienza di uno dei gareggianti, reo di non risiedere nel comune di Cordovado. Il presidente della Pro Suzzolins credeva che in nome di un superiore buon senso si sarebbe potuto fare un passo indietro rispetto a beghe regolamentari, tanto più che il suo rione può contare in un bacino di soli 150 abitanti, e non aveva certo ingaggiato un atleta agonista.

Abbiamo assistito anche al boicottaggio del palio teatrale da parte del rione Borgo, il quale ha messo in scena una rappresentazione tutta incentrata su critiche personalizzate. I rappresentanti del rione spiegano come le motivazioni di una scelta così polemica convergano nella richiesta di criteri oggettivi di valutazione, in quanto si sentono penalizzati dal poco suggestivo scenario che hanno a disposizione. Inoltre lamentano una scarsa disponibilità di forze, le quali secondo loro dovrebbero essere concentrate nella ricerca della vittoria e non nella realizzazione comunitaria dell’evento.

Ulteriore nodo è quello riguardante il restringimento dell’area coinvolta nella rievocazione al centro medievale di Cordovado. In articoli di stampa si auspicava il ritorno al precedente itinerario della sfilata. Occorrerebbe uno sforzo comune, associazioni e commercianti, al fine di allestire bancarelle e attrazioni, lungo via Battaglione Gemona, per intrattenere i visitatori fin dalla mattina, e per incentivare il passaggio del corteo. La decisione del cambio di location è stata più volte motivata dalla Pro Loco come scelta di aderenza all’ambientazione storica, ma i rioni non ci sentono. Le obiezioni si basano sulla comodità logistica ed organizzativa di Palazzo Cecchini, per quanto concerne l’accoglienza dei giochi e del banchetto finale, essendo provvista l’area di strutture rodate. Meno capiente anche il nuovo campo di gara, specialmente per la mancanza delle adeguate tribune, non trasportate dalla Pro per carenza di personale. Si registra, tra l’altro, una diminuzione di volontari disposti a sacrificare il loro tempo per aiutare la riuscita dell’evento: il fenomeno sembra più sensibile per alcuni rioni (Saccudello e Borgo) e la Pro Loco stessa, rispetto ai solidi Villa e Suzzolins, evidenziando un disequilibrio che si riflette sulla riuscita della manifestazione nella sua interezza.

Dopo aver sentito tutte le parti in causa, sembra che l’oggetto del contendere sia l’impronta da dare alla rievocazione. Due sono le strade che il prossimo direttivo della Pro si troverà a scegliere. L’una mette l’accento sull’aspetto culturale e rievocativo, con accurate indagini, attrazioni selezionate ed una ricercata aderenza storica. L’altra, auspicata dalla quasi totalità dei rioni, intende esaltare il momento della competizione per il palio e con maggiori proposte in campo gastronomico e di animazione. Ma perché fin qui il Comitato palio non è riuscito ancora a trovare il giusto compromesso? Perchè la linea tenuta da alcuni rioni talvolta cambiava da una riunione all’altra, come abbiamo appreso? Perché continuano a prevalere permalosità, rigidità e mania di protagonismo?

Davide Del Re e Paolo Marzin