Il cuore di una comunità

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Alcuni anni sono così ricchi di eventi – ha scritto recentemente il direttore del New York Times Dean Baquet – da assumere una propria centralità nella storia.

Riportava l’esempio del 1945, del 1968: sappiamo tutti che cosa rappresentano, sono immaginario collettivo. Il 2020 è destinato ad entrare nell’elenco. Sarà ricordato e studiato come l’anno della pandemia e di tutto quello che ne è tragicamente conseguito, con il mondo ad affrontare prove ben fuori dall’ordinario. La diffusione del coronavirus ha fatto molte vittime, stravolto vite e stati d’animo, compromesso prospettive. All’emergenza sanitaria, che ha messo sotto stress il sistema ospedaliero e assistenziale, si sono aggiunte quelle economica e sociale. Con la perdita di posti di lavoro, la riduzione – o peggio – dei redditi necessari alla vita per tante persone, le estreme difficoltà patite da imprese e commercianti. Dai giovani. La pandemia ha acuito disuguaglianze, creandone di nuove. Sono dinamiche manifestatesi su scala globale, ovunque. Non mancano però i segnali che, come ha evidenziato il Presidente della Repubblica nel discorso di fine anno, “incoraggiano una speranza concreta. Perché non prevalga la paura e perché le preoccupazioni possano trasformarsi nell’energia necessaria per ricostruire, per ripartire”. Sempre dalle parole di Sergio Mattarella: “Nella prima fase, quando ancora erano pochi gli strumenti a disposizione per contrastare il virus, la reazione alla pandemia si è fondata anzitutto sul senso di comunità. Adesso stiamo mettendo in atto strategie più complesse, a partire dal piano di vaccinazione […]. Inoltre, per fronteggiare le gravi conseguenze economiche sono in campo interventi europei innovativi e di straordinaria importanza. Mai un vaccino è stato realizzato in così poco tempo. Mai l’Unione europea si è assunta un compito così rilevante per i propri cittadini”. 

Ecco ciò che permetterà di ricostruire il futuro: vaccino, interventi economici sovranazionali, senso di comunità. E proprio per sottolineare la valenza di quest’ultimo quale elemento di resilienza, abbiamo scelto lo stemma comunale come copertina del nostro giornale per il 2021. Un cuore in mezzo ad un fiume, come indicato dalle ricerche storiche. Il cuore di una comunità, come testimonia il presente. Fatto di condivisione, civismo, aiuto reciproco: un capitale “sociale” che a Cordovado non è mai mancato. Qualcosa cui fare affidamento anche tra le rapide di giorni inclementi.