Un brano in dialetto sul ponte di Viale Stazione

Alla redazione del Curtis Vadi.

Leggo sempre con grande piacere l’angolo del “Archiviut di Dialet di Cordovat” scritto con tanta saggezza dall’amico Saverio Martin. Egli non solo nobilita la parlata friulana, ma riporta sapientemente anche la memoria dei tempi passati e di una cultura che sta morendo nell’indifferenza totale. Sembra una semplice pennellata, tipica dei suoi quadri, ma i colori colpiscono direttamente il cuore.

Avendo avuto l’occasione di leggere un libretto inedito di un nostro compaesano, Giuseppe Bagnariol, sono stato attratto da un brano in dialetto cordovadese, meno dotto e più popolare che vorrei proporvi di pubblicare, avendo già chiesto e ottenuto il permesso dell’autore per la divulgazione.

Lo scritto è datato 2007. Stavano in quell’epoca allargando la strada del viale della Stazione e hanno ricostruito i poveri muretti rotti e cadenti.

Complimenti al giornale alla cui nascita ho contribuito.

Cari saluti

Tarcisio Zanin